Una delle macchine più rare della Commodore. Solo pochissime unità sono state costruite con il case, alcune (la maggior parte) senza. In contrasto con l’opinione pubblica, il computer non si chiama ‘C64 portatile’.

Commodore ha sviluppato questo portatile di 3 chili nel 1984 e lo ha presentato al pubblico in occasione del Mostra Elettronica del Consumatore nel gennaio 1985 (Winter CES). In contraddizione a quello che si potrebbe pensare è la prima volta che si sente parlare di un computer portatile Commodore, ma questa macchina ha quasi nulla a che fare con il Commodore 64 o il Commodore 128 – ahimè.

Le specifiche di fabbrica erano 32k di memoria statica CMOS RAM, espandibile fino a 64k internamente utilizzando chip di memoria standard. Con una scheda esterna espandibile con 64 KB di RAM.

Il suo display era uno dei migliori sul mercato disponibile in quel momento, grazie alla propria divisione optoelettronica di Commodore. La risoluzione in modalità grafica era 480×128, 80×16 in modalità testo. Anche se solo 16 linee possono essere visualizzate contemporaneamente, la dimensione dello schermo virtuale era di 25 linee.

Come la serie 264 Commodore (Plus / 4, C16, C116), l’ LCD Commodore aveva il software incorporato, ma a differenza dell’ infedele serie 264, il software era di gran lunga migliore. La 96k di CMOS ROM conteneva il seguente software, alcune delle quali era incompleto nel prototipo mostrato al CES Winter:

– Videoscrittura e fogli di calcolo – entrambi potevano essere lavorati con uno split-screen display, con il foglio di calcolo di supporto a scorrimento anche in questo formato split-screen. L’ingegnere del foglio di calcolo dichiarò che sarebbe stato più veloce spostare un migliaio di celle rispetto a Lotus 1-2-3 su un PC IBM.
– Gestione degli indirizzi e pianificatore
– Calcolatrice
– Filemanager
– Memo Pad
– Monitor
– Programma Terminal
– BASIC 3,6

Il menu principale offriva un po’ di utilità per la copia dal disco o dalla RAM interna su un disco esterno, o per scaricare il modem integrato (che fu possibile grazie anche al BASIC 3.6 per l’istruzione OPEN) o la porta RS232. Sia memo pad che il calcolatore (che aveva anche la modalità esadecimale e binaria) poteva essere invocata con un solo tasto in qualsiasi momento, senza interferire con il programma in esecuzione.

Il BASIC 3.6 è – con l’eccezione di alcuni comandi che sono inutili per la CLCD, come il colore – quasi compatibile retroattivamente con BASIC 7.0. Supportava anche i comandi grafici ad alta risoluzione, proprio come il Plus/4.

Il programma terminal veniva utilizzato, infatti, in quanto il CLCD era dotato di una risposta automatica a 300bps / auto-dial modem. Inoltre, il C = LCD aveva una porta separata RS232C, quindi non c’era bisogno di collegare un adattatore userport-to-RS232C per una porta ‘reale’ seriale. Commodore aveva inoltre deciso di integrare una porta Centronics, piuttosto insolita (almeno per l’epoca) che era la porta compatibile con il codice a barre HP.

In mancanza di un disco floppy incorporato, il display LCD era dotato di una porta seriale IEC, che era compatibile con tutte le periferiche seriali Commodore. Oltre a questo, Commodore mostrò prototipi di un floppy drive esterno da 3.5 ” di serie, il 1561, che era anche alimentato a batteria.

Fu prodotto un prototipo di stampante a trasferimento termico con un’immagine eccellente NLQ, ma non per il mercato.

Anche se questo portatile non aveva un’uscita video esterna, Jeff Porter dichiarò che la sua squadra stava pensando a una cartuccia per il C = LCD che forniva una visualizzazione a  80 colonne per un monitor video esterno, con il chip video del C128.

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