19 Maggio 2024

Intervista a Sonia Pinciaroli

FH: Quando hai iniziato a fare cosplay e perché?

SP: Ho iniziato a fare cosplay quando andavo a scuola, nel 2014, al liceo artistico. Mi piaceva leggere i manga e guardare gli anime, così andavo ai raduni cosplay con le mie compagne di classe. Il miei primi cosplay erano Marceline di Adventure Time e Misa Amane di Death Note.
Amo indossare i panni dei personaggi che più mi piacciono, mi fa sentire più sicura di me, ed è così che ho vinto la timidezza quando ero più piccola e ora che sono adulta mi aiuta a fuggire per un attimo dalla realtà e dai problemi che si vivono ogni giorno.
Nei miei periodi più brutti, il cosplay era la fuga migliore che avevo. Andare alle convention è come stare in un altro mondo: puoi essere chi o cosa vuoi e tutti ti accettano. All’inizio era un hobby, ora è una passione e da 3 anni è diventato il mio lavoro full time.
FH: Qual è il tuo cosplay riuscito meglio e quello che non ti è piaciuto?
SP: Mi piace ritenermi una perenne insoddisfatta: ogni volta che finisco di costruire un cosplay, c’è sempre qualcosa che non mi convince e che so che può essere rifatto meglio. Quindi la maggior parte delle volte, metto mano ai costumi anche più di una volta dopo averli finiti. Magari cambio la parrucca, la pettino in maniera diversa o rifaccio un accessorio.
L’unico costume che non ha mai avuto bisogno di migliorie e che ritengo il migliore è l’armatura del Tetsucabra di Monster Hunter. Il cosplay che al momento mi convince meno tra quelli che ho fatto ultimamente è Mighty Thor.
FH: Hai sempre fatto la cosplayer o sei stata anche giurata?
SP: Spesso faccio anche la giurata nelle gare cosplay. Si imparano tantissime cose anche stando dall’altra parte del tavolo, non solo salendo sul palco per esibirsi, ma anche fare parte della giuria e confrontarsi con dei professionisti del settore è una grande fonte di ispirazione e di esperienza.
FH: Come ti rapporti con il pubblico? Chi ti segue è sempre educato?
SP:Mi piace rapportarmi con chi mi segue in maniera informale, non nego mai a nessuno due chiacchiere, soprattutto quando sono in fiera. Mi piace essere gentile ed estroversa con chi sta dall’altra parte e finora la grande maggioranza delle persone ha sempre risposto di conseguenza. Se si emanano energie positive, si attirano solo cose positive (la legge dell’attrazione è potentissima).
Le persone maleducate ci sono dappertutto, basta non dargli corda.
FH: Come mai hai scelto il cosplay di una vampira sexy?
SP: Adoro lo stile vampiresco, a volte mi sento davvero di essere un vampiro, probabilmente nella mia vita passata lo ero per davvero. O forse da piccola ho guardato troppe volte Twilight.
In molte credenze il vampiro è una figura maligna e tentatrice, lo stesso diavolo che è la personificazione del male, della tentazione impura è attraente ed è quasi impossibile resistergli. Quindi la vampira è perfetta con dei vestiti succinti.
Il servizio fotografico che ho realizzato con il fotografo Andrea Giacon ha una trama: all’inizio la vampira ti tenta con dei vestiti succinti, ti offre una mela rosso sangue, accende le candele e ti porta in camera da letto. Poi, quando hai ceduto e sei ancora incosciente di quello che succederà, si trasforma nel mostro assetato di sangue che è, per finire con una romantica foto in mezzo ai petali di rosa rossa.
FH: Ti piacciono i film horror? E nel caso quali sono i tuoi preferiti?
SP: Ce ne sono alcuni che guarderei anche 100 volte: Dracula di Bram Stoker, Intervista col Vampiro, Il Mistero di Sleepy Hollow e tutti gli altri film di Tim Burton, Constantine e Crimson Peak. Inoltre le mie serie tv preferite sono Dexter e Le terrificanti avventure di Sabrina.
FH: L’erotismo e l’horror sono sempre andati a braccetto, sia in letteratura che al cinema. Come la vedi?
SP: Nell’immaginario comune l’erotismo è qualcosa di impuro, sbagliato, misterioso, e spesso fa parte del lato oscuro della medaglia, quindi si sposa molto bene con il genere horror. Riprendendo ciò che ho scritto prima, la figura del Diavolo che è associata automaticamente al male, viene raffigurata in moltissime vesti sia nei film che nelle altre forme di espressioni artistiche e rispecchia tutte le debolezze dell’essere umano, quindi anche l’erotismo.
FH: Qual è l’aneddoto che ricordi di più, con piacere oppure no, da quando fai cosplay?
SP: Di aneddoti ce ne sono tanti, la maggior parte prevede io che faccio figuracce davanti a tutti. Gradevoli o meno, io le ricordo tutte con molta autoironia.
Mi sono fatta versare apposta addosso un frullato al cioccolato al Lucca Comics perchè così il mio cosplay sarebbe stato più realistico. Poi una volta sono caduta a gambe all’aria davanti ad un ragazzo che mi piaceva perché indossavo un cosplay con dei pattini a rotelle.
E una volta ho tenuto in mano la targhetta di un premio al contrario ad una gara importante e quando il presentatore me lo fece pubblicamente notare, ormai tutti videro chi era il vincitore prima che fosse stato annunciato.
FH: Quali sono i tuoi progetti futuri
SP: Nella mia testa sono sempre piena di idee e di cosplay da realizzare. I miei propositi per il 2023 sono di partecipare alle convention più importanti e ingrandire il mio negozio. Mi piacerebbe anche partecipare a qualche gara nazionale o internazionale, se i profitti vanno bene.
Vorrei anche dedicare più tempo ad imparare nuove tecniche, creando cosplay diversi dal solito, come cucire o lavorare con il silicone.
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La mia pagina Kofi: https://ko-fi.com/lilitcosplay

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