19 Maggio 2024

La festa più lugubre dell’anno ha radici profonde e tradizioni antiche. Appassionati di horror e della paura in genere aspettano la magica notte del 31 ottobre per divertirsi e rinnovare la tradizione, aggiungendo spesso qualcosa di nuovo e originale ai vecchi riti.

Le origini di Halloween vanno ricercate nelle isole Britanniche ai tempi dei Celti che chiamavano questa festa SAMAHIN, che in gaelico significa “Fine dell’estate“. Per i Celti la notte del 31 ottobre segnava la fine dell’anno, quando era finita la stagione dei raccolti, il bestiame, rientrato dai pascoli montani, era ben nutrito e al riparo, le scorte per l’inverno assicurate.

Quella notte si richiedeva protezione agli dei per l’arrivo del temuto inverno con grandi festeggiamenti canti e balli.

I Celti credevano anche in un’antica leggenda che narrava che, nella notte del Semhain, gli spiriti di coloro che erano morti, tornassero in cerca di un corpo da possedere per l’anno nuovo. Perciò i contadini dei villaggi spegnevano ogni fuoco per rendere le loro case fredde e poco accoglienti e giravano tra le vie travestiti da mostri per spaventare gli spiriti. Halloween deriva dalla forma contratta di ALL HALLOWS’ EVE la vigilia di tutti i Santi. Verso la metà del 1800 l’Irlanda fu investita da una terribile carestia e gran parte della popolazione emigrò verso gli Stati Uniti, portando con sè tradizioni e costumi della loro terra.

TRICK OR TREAT

Anche questa tradizione vuole la sua leggenda. Nel 300 a.C. una comunità di sacerdoti pagani dominava il popolo celtico. Ogni anno questi sacerdoti celebravano un festival della morte in onore delle loro divinità pagane. Andavano di casa in casa chiedendo offerte: “Offerta oppure maledizione di morte”.

Per illuminare la notte portavano delle grosse rape svuotate e contenenti candele e queste rape rappresentavano lo spirito che rendeva efficaci le loro maledizioni. Certamente più “dolce” l’usanza nel medioevo. Per la festa d’Ognissanti si preparava la “SOUL CAKE” la torta dell’anima e i bambini si recavano dai vicini chiedendo un po’ di torta. Per ogni fetta ottenuta il bimbo recitava una preghiera per l’anima di un parente defunto, così che potesse lasciare il purgatorio e trovare la strada del paradiso. Cantavano anceh una piccola filastrocca “abbi pietà per tutte le anime cristiane, per una torta dell’anima”.
La comunità irlandese emigrò, come detto, negli Stati Uniti e la canzone della soul cake divenne l’attuale TRICK-OR-TREAT.

TRICK OR TREAT, GIVE ME SOMETHING GOOD TO EAT

(dolcetto o scherzetto, dammi qualcosa di buono da mangiare).

I SIMBOLI

I simboli della festa di Halloween sono tutti di natura piuttosto macabra, spaventosa e legata alla stregoneria.

IL PIPISTRELLO

Il pipistrello vola di  notte, mangia insetti, può nutrirsi del sangue di animali, dimora in caverne o rovine e per queste sue caratteristiche è associato alla stregoneria. Nel medioevo si credeva che le Streghe fossero aiutate da demoni sotto forma d’animali (i famigli). Il sangue di pipistrello, nella magia nera, era usato per la preparazione di pozioni magiche. Ancora oggi alcuni temono (senza motivo) i pipistrelli e li definiscono “creature del demonio”.

FANTASMI e SCHELETRI

I fantasmi e gli scheletri sono generalmente associati a figure paurose come licantropi, vampiri ecc.

Sarà vero? Per alcune religioni sono simboli di reincarnazione, e la morte non è vista come una fine ma un ciclo continuo nascita, morte, rinascita. Le Streghe li utilizzavano per tenere lontano gli spiriti maligni.

IL GATTO NERO

I gatti neri erano considerati Famigli, entità demoniache al servizio delle Streghe, nonché creature malvagie portatrici di sfortuna. Nell’antico Egitto il gatto era invece venerato e ritenuto possessore di grandissimi poteri magici e psichici.

IL CALDERONE

Dentro questa misteriosa pentola sono mescolati strani ingredienti per creare pozioni magiche. Chi non lo sa? Forse non tutti sanno però che il calderone è uno strumento molto potente che utilizza le influenze degli elementi Acqua-Terra-Fuoco-Aria. La sua particolare forma rappresenta Madre Natura e le tre zampe su cui poggia corrispondono ai tre aspetti della Triplice Dea, alle tre fasi lunari e ai tre numeri magici.

IL GUFO

Anche i gufi erano considerati Famigli e volavano con le streghe a bordo di manici di scopa per andare al loro Sabba. Ci sono persone che ancora oggi pensano che sentire un gufo nel buio della notte sia segno di cattivi presagi e di morte.

IL RAGNO

Per i superstiziosi il ragno è portatore di cattive notizie e anch’esso fu associato alles treghe che però, contrariamente a quanto si crede, non creavano mai una pozione con sangue di vedova nera. Oggi è diventato simbolo di fortuna, ricchezza e creatività.

IL MANICO DI SCOPA

Famosissimo mezzo di trasporto per maghi e streghe. Anticamente queste ultime usavano cospargerlo, unitamente al proprio corpo, di uno speciale unguento fatto d’erbe velenose, grasso e altri ingredienti per diventare invisibili… Oggi la scopa è un simbolo positivo, serve a spazzare via la negatività, la sfortuna ed il maligno. E’ ancora usata come mezzo di trasporto.

 

La notte tra il 31 ottobre ed il 1 novembre è consigliabile cucinare un buon risotto alla zucca, ma attenzione, conservate la scorza, intagliatela, mettetevi una candela accesa ed appendetela davanti all’uscio della vostra casa. Oggi  sono molti gli spiriti che si aggirano tra i viventi alla ricerca di una dimora e non si può mai sapere chi busserà alla vostra porta.

JACK-O-LANTERN e la ZUCCA

La storia del personaggio più famoso della tradizione di Halloween è davvero appassionante. Jack viveva in un piccolo villaggio Irlandese. Era un bravo fabbro, ma era un gran peccatore. Sperperava tutti i suoi soldi in abbondanti bevute e al gioco e non si preoccupava per la sua famiglia. Non sapeva Jack di essere osservato da un pericoloso personaggio. Satana in persona, dal suo trono all’inferno, seguiva le sue gesta e pregustava il momento in cui si sarebbe impadronito della sua anima. Una notte d’Ognissanti l’occasione si presentò. Jack ubriaco fradicio stava tornando a casa sua, quando un malore lo fece stramazzare a terra. Il suo fegato era ormai ammalato a causa dell’alcol. Satana non perse tempo e si materializzò davanti a lui. Jack capì al volo la situazione e architettò in fretta e furio un piano molto astuto.

“Allora Jack, è arrivato il tuo momento. Seguimi!”

“Oh caro diavolo, eccomi. Ma… posso chiederti di esaudire un mio ultimo desiderio? Vorrei tanto farmi un’ultima bevuta, se tu potessi aiutarmi. Vedi non ho in tasca nemmeno un penny, se tu ti trasformassi in una moneta per un po’, io potrei comprare una bottiglia di liquore.”

Il diavolo ansioso di portarselo via si trasformò in una moneta. Jack la prese e la mise nel suo borsellino dove teneva un crocefisso d’argento e imprigionò così Satana.

“Fammi uscire maledetto peccatore, fammi uscire da qui o te ne pentirai” gridava infuriato il demonio.

“Ti farò uscire se mi concederai ancora un anno di vita, promettilo e sarai libero”

Così il demonio promise e se ne tornò all’inferno arrabbiato. Trascorse un anno e la sera d’Ognissanti Satana si presentò all’appuntamento.

“Allora Jack, è arrivato il tuo momento. Seguimi.”

“Caro diavolo, che piacere rivederti, sono pronto ma… un ultimo desiderio per favore. Vedi quella bella mela su quall’alto ramo? Quanto vorrei mangiarla, mi aiuti a prenderla?”

Il demonio lo accontentò ancora una volta. Si issò sulle sue spalle e cominciò ad allungarsi in tutit i modi per riuscire a prendere la mela. Sotto di lui Jack, con un coltellino, riuscì ad incidere sul tronco dell’albero una croce e così Satana fu imprigionato ancora una volta.

“Jack ti pentirai, te la farò pagare maledetto, cosa vuoi stavolta per liberarmi?” gridò Satana sprizzando fiamme e scintille tanto era infuriato.

“Devi promettermi che non prenderai mai la mia anima per portarla con te all’inferno, altrimenti resterai imprigionato per sempre”.

Satana acconsentì e se ne tornò all’inferno covando propositi di vendetta. Giunse infine il momento della morte di Jack il peccatore.

“Dove vado ora?” pensava Jack “in Paradiso no di sicuro, dopo tutto non sono stato un buon cristiano, ma non sono pentito della bella vita che ho vissuto”

Si diresse quindi all’inferno. Toc toc. La porta dell’inferno si aprì e Satana in persona apparve sulla soglia.

“Ah sei tu Jack, che vuoi?”

“Beh, vorrei entrare, non ho altro posto dove andare”

“Oh quanto mi dispiace per te, ma una promessa è una promessa, ricordi?”

“Ma… se non posso stare qui e non posso andare in Paradiso, che faccio? Dove vado?”

“Eh caro Jack, problemi tuoi!”

Jack guardò alle sue spalle e vide un buio profondo e spaventoso.

“Mi puoi regalare una piccola fiammella che m’illumini la via?”

Satana gli regalò un tizzone ardente, lo spinse fuori e chiuse la porta dell’inferno gustandosi finalmente la sua vendetta. Jack prese dalla tasca una rapa (che ci facesse in giro con una rapa in tasca nessuno lo seppe mai), la intagliò e ci mise il tizzone ardente e iniziò il suo eterno cammino alla ricerca di un luogo dove riposare. Con gli anni la rapa divenne una zucca. Amici cari, se la notte di Halloween qualcuno con una zucca illuminata chiede di entrare in casa vostra, attenti. Potrebbe essere Jack-O-Lantern. Non fatelo entrare o non vi libererete più di lui.

 

About Post Author